Cattedrale di San Cerbone

 

 

Massa Marittima è spesso identificata con la sua straordinaria piazza Garibaldi, asimmetrica e bella da togliere il fiato. La piazza rappresenta la città, ma non la esaurisce. Le vie d’impianto medievale, le chiese, i conventi, i chiostri e i palazzi ne fanno una cittadina di straordinario pregio artistico. Gran parte del centro storico è chiuso al traffico automobilistico e piacevole da visitare. Avete in mente gli Stati Uniti dove quando si dice che qualcosa è antico risale all’Ottocento? Andate a rivedere Massa Marittima, una cittadina dove è il Duecento il padrone di casa e, quando proprio qualche monumento è più “giovane”, rimonta al Trecento ovvero agli anni successivi alla conquista senese (1335). Tra il 1200 e il 1300 la città raggiunse l’importanza dei grandi centri della Toscana attraendo, grazie al benessere economico, artisti di fama internazionale. L’eccezionalità di Massa Marittima si deve alla sua collocazione al confine tra gli influssi culturali pisani e quelli senesi. Pittori, architetti e scultori divenuti simbolo del medioevo italiano riuscirono a proporre sintesi uniche di entrambe le scuole. Tra questi Ambrogio Lorenzetti ebbe un ruolo di primo piano. Al viaggio nell’arte medievale si aggiunge l’immersione nella natura maremmana, che circonda Massa Marittima, ancora scarsamente addomesticata dove non è difficile imbattersi in volpi, caprioli, daini, cinghiali e una ricca avifauna.

 

 

Dopo l’emergenza

 

Vi invito quest’estate, con le necessarie precauzioni post Covid-19, a riscoprire l’incredibile patrimonio monumentale italiano per almeno due buone ragioni: città e cittadine appariranno ancora più belle agli occhi di chi ne è stato deprivato durante l’emergenza sanitaria. Inoltre, saranno uno spettacolo nuovo in quanto certamente molto meno frequentate da quel flusso turistico che le deturpava con numeri inadeguati all’ambiente. Vi accompagnerò a riscoprire luoghi della nostra Penisola, che forse già conoscete, ma dove è piacevole ritornare. Con la riapertura dal 19 giugno dei musei cittadini e del lago dell’Accesa, Massa Marittima riprende vitalità e propone aperture prolungate e visite per piccoli gruppi. Una bella occasione per andarci sono le giornate di luglio e agosto che prevedono spettacoli serali di Lirica in piazza (vedi oltre), piccoli appuntamenti di qualità in luoghi urbani suggestivi.

 

 

Acque limpide tra le più pulite d’Italia

 

Il mare è a un tiro di schioppo da Massa Marittima e le bellissime spiagge sabbiose orlate da vaste pinete di Follonica, le Rocchette, Punta Ala, Castiglione della Pescaia vantano acque cristalline tra le più pulite d’Italia, premiate anche quest’anno (come distretto “Maremma Toscana”) con il marchio di qualità ambientale delle “5 Vele” da Legambiente e Touring Club Italiano. Ideali da frequentare pure in autunno.

 

 

La cattedrale di San Cerbone

 

La cattedrale di San Cerbone è il duomo duecentesco della città alto sul basamento a gradoni e non allineato all’asse di piazza Garibaldi. Un capolavoro che custodisce all’interno altri capolavori come il monumentale fonte battesimale in travertino, nel rosone una vetrata policroma del Trecento e l’Annunciazione di Ambrogio Lorenzetti, artista icona del Trecento senese che giunse a Massa Marittima a ridosso del suo passaggio sotto la sfera d’influenza di Siena realizzandovi una serie di opere.

 

 

 

Piazza Garibaldi

 

Affacciati sulla piazza sono il Palazzo del Podestà, che era l’antica residenza del podestà (sede del Museo archeologico, attualmente chiuso per ristrutturazione), dalla massiccia facciata con gli stemmi dei podestà ma anche quelli di Massa e di Siena, il Palazzo vescovile, il Palazzo comunale. Intorno il tessuto urbano medievale punteggiato dalle case-torri e dalle fontane, impreziosito dalle logge. Nelle immediate vicinanze, il Palazzo dell’Abbondanza, che prende il nome dal fatto che nel Trecento ospitava i granai della comunità al primo piano dell’edificio, mentre in origine nel portico erano le fonti pubbliche.

 

 

 

Piazza Garibaldi, Massa Marittima
Piazza Garibaldi con la cattedrale di San Cerbone

© Fabrizio Lucarini e Musei di Maremma

 

 

Lirica in Piazza compie 35 anni

 

In Piazza Garibaldi si svolge ogni estate “Lirica in Piazza”, rassegna operistica giunta alla sua 35esima edizione. Nel post emergenza Covid-19 Massa Marittima propone, al posto dell’usuale messa in scena di tre grandi opere liriche, spettacoli di minori dimensioni in piena sicurezza in luoghi emblematici della città. Non solo lirica, ma anche musica nelle sue varie espressioni.

Informazioni e prevendita dei biglietti sul sito www.liricainpiazza.it e presso l’Ufficio Turistico in piazza Garibaldi.

 

Il programma di Lirica in Piazza

 

Venerdì 17 luglio alle ore 19 nel Giardino Norma Parenti un concerto dedicato a Vivaldi con l’Orchestra da Camera Francesco Durante e violino solista Corrado Stocchi; a seguire alle ore 21 l’Orchestra da Camera eseguirà di J. S. Bach il Concerto in re minore per due violini e orchestra d’archi. Violini solisti Corrado Stocchi e Eugenio Falanga.

Giovedì 23 luglio alle ore 21 al Cassero lo spettacolo “Tre tenori e un pianoforte. La Canzone Napoletana e la Romanza nella Bella époque”. Tre cantanti, Antonio De Asmundis, Nicola Nicoloso e Cristian Pietrosanti, accompagnati al pianoforte dal Maestro Nicola Franco. Mercoledì 5 agosto alle ore 21.30 in piazza Garibaldi “La grande musica del cinema” con i più famosi temi del cinema americano e italiano proposti al pubblico arrangiati dal maestro Maurizio Morgantini con l’Orchestra Europa Musica con un grande schermo sul sagrato dove verranno proiettate le immagini dei film.

Giovedì 13 agosto alle ore 21 nel chiostro del Convento delle Clarisse (presso la Biblioteca comunale), lo spettacolo “Lo stupore del Barocco. La tromba e la voce nella musica virtuosistica del ‘700” con l’esecuzione di musiche di G. F. Händel, A. Vivaldi, G. B. Pergolesi e musicisti tra i maggiori esperti del repertorio barocco.

 

 

 

Giardino di Norma, Massa Marittima
Giardino di Norma

© Fabrizio Lucarini e Musei di Maremma

 

 

La Torre del Candeliere

 

Salite per la ripida via Moncini incuneata tra le case medievali per vedere la cosiddetta “città nuova”, che è antica. Raggiungete la Porta alle Silici e sbucate in piazza Matteotti davanti alla torre del Candeliere. La storia della torre segna la sottomissione di Massa Marittima a Siena che, per controllare meglio la città, la divise in due parti: la Città vecchia e la Città nuova, ancora chiaramente definite. I conquistatori senesi riedificarono la torre di un terzo più bassa dell’originaria costruzione duecentesca e la collegarono con un ponte ad arco alle mura della fortezza eretta dopo l’occupazione della città. Merita salire e seguire un tratto di camminamento di ronda per godere del bellissimo panorama fino al mare e alle pendici delle Colline Metallifere. In virtù delle nuove normative sanitarie si esce dal Cassero Senese, che cinge un parco pubblico. Per ridiscendere a piazza Garibaldi, si passa sotto la porta di San Francesco e dalla duecentesca chiesa di San Francesco.

 

 

 

Torre del candeliere. Cassero senese
Torre del candeliere. Cassero senese

© Fabrizio Lucarini e Musei di Maremma

 

 

Una tradizione di origine duecentesca

 

Dalla Torre del Candeliere si segue corso Diaz fino alla chiesa di Sant’Agostino con un bel chiostro quattrocentesco. Adiacente è la sede del Terziere di Cittanuova che, se aperta, merita la visita. Vi sono conservate armature, cotte di maglia di ferro, immagini dei palii vinti, costumi medievali e balestre, che erano essenziali strumenti per la difesa della città in caso di assedio ai quali i giovani venivano addestrati dai magistri balestrarum (oggi esiste la Federazione Nazionale Italiana Balestrieri). Oggi costumi e balestre vengono usati per la rievocazione storica chiamata “Balestro del Girifalco”, gara di abilità tra i balestrieri dei rioni urbani, detti “terzieri”, che solitamente si svolge due volte all’anno (quest’anno è sospesa) riportando in vita un’antica tradizione di origine duecentesca.

 

 

 

Chiostro di Sant'Agostino
Chiostro di Sant’Agostino

© Fabrizio Lucarini e Musei di Maremma

 

 

 

Il Museo di San Pietro all’Orto

 

Il complesso museale di San Pietro all’Orto custodisce importanti opere provenienti dalla cattedrale di San Cerbone, tra le quali la più celebre è la Maestà di Ambrogio Lorenzetti dipinta intorno al 1327. Bellissime anche le opere di Giovanni Pisano, come il Crocifisso in legno intagliato e dipinto, e le opere scultoree in travertino che ornavano la facciata della cattedrale. Nel museo sono custoditi gli splendidi altorilievi in alabastro grigio (chiamati “neri” in quanto la pietra si è annerita nel corso dei secoli). Capolavori scolpiti tra la fine del XII e gli ultimi anni del XIII secolo che rappresentano quasi certamente il corteo dei Dodici Apostoli, poco riconoscibili a parte San Pietro che ha in mano le chiavi della Terra e del Paradiso. Una formella raffigura un Chierico e vescovo benedicente, presumibilmente San Cerbone insieme al suo maestro San Regolo, e un Santo Guerriero, forse San Martino. Gli altorilievi “neri” facevano parte degli arredi originali della cattedrale, forse posizionati nella parte rialzata del presbiterio. Il loro autore, scultore formidabile, è rimasto sconosciuto.

 

 

 

Maestà
La Maestà di Ambrogio Lorenzetti

© Fabrizio Lucarini e Musei di Maremma

 

 

 

Altorilievi neri, Museo di San Pietro
Altorilievi neri, Museo di San Pietro

  © Fabrizio Lucarini e Musei di Maremma

 

 

Visite guidate sulle tracce di Ambrogio Lorenzetti

 

Il percorso alla scoperta di Massa Marittima conduce alle Fonti dell’Abbondanza, con i suoi spettacolari affreschi, espressione di arte popolare, e alla scoperta dell’arte di Ambrogio Lorenzetti, istituzionale e rivoluzionaria al tempo stesso. Si apprezza la genialità del pittore attraverso le innovative soluzioni stilistiche che, alla metà degli anni ’30 del Trecento, l’artista stava sperimentando. Delle opere che l’artista realizzò a Massa Marittima si conservano la Maestà nel Museo del San Pietro all’Orto e, parzialmente conservati, di recente attribuzione, l‘Annunciazione nella Cattedrale e San Cristoforo con Gesù Bambino sulle spalle al Museo degli organi di Santa Cecilia, dove è custodita una raccolta di organi meccanici antichi.

In luglio e agosto, visita guidata, a piccoli gruppi, giovedì e venerdì alle 10 e alle 15, su prenotazione. Durata di tre ore circa. Per informazioni e prenotazione: 0566.956525 www.museidimaremma.it

 

 

La storia mineraria

 

La straordinaria ricchezza artistica di Massa Marittima si fonda sulla ricchezza economica dovuta all’attività mineraria. La cittadina maremmana sorge su un colle nella parte meridionale delle Colline Metallifere, che ne hanno fatto la fortuna grazie ai proventi dell’industria mineraria, importante fino a tempi recenti. Per scoprire la storia mineraria cittadina si visita il Museo della Miniera di Massa Marittima, in via Corridoni. In un’antica cava di travertino è stato riprodotto l’ambiente interno di una miniera con strumenti di lavoro, macchinari, vagoni e campioni di minerali. Si percorrono 700 metri attraverso gallerie secondarie e principali dove si apprezzano la documentazione delle differenti tecniche di estrazione del minerale.

Visite guidate a piccoli gruppi con prenotazione obbligatoria: tel. 0566.906527, www.museidimaremma.it

 

 

L’antica miniera di Gavorrano

 

Fuori città raggiungete il Parco Minerario delle Rocce di Gavorrano presso l’antica miniera chiusa nel 1984, dove si scavava per estrarre la pirite, chiamata l’”oro degli stolti” perché c’era chi credeva che contenesse oro, invece contiene ferro, che la rende pesante, e zolfo dal quale si ricavava l’acido solforico, che è uno dei componenti più importanti dell’industria chimica che da tempo viene ricavato dal petrolio. Merita la visita del Museo in Galleria (su prenotazione, www.museoingalleria.it, tel. 0566.844247) allestito nella galleria che fungeva da deposito degli esplosivi. Suggestivo il percorso sotterraneo che ripropone le diverse fasi del cantiere minerario e le condizioni di lavoro all’interno della miniera. All’interno di una vecchia cava nelle vicinanze è stato ricavato un teatro all’aperto (www.teatrodellerocce.it) che accoglie ogni estate rappresentazioni teatrali, concerti, spettacoli.

 

 

Il lago dell’Accesa, gli etruschi e le miniere

 

A meno di dieci chilometri da Massa Marittima è il piccolissimo ma molto profondo lago dell’Accesa, circondato da un bosco di querce e lecci, premiato con le “5 Vele” da Legambiente e Touring Club Italiano per la pulizia delle acque e il particolare ecosistema quasi intatto. Sulle sponde del lago quaran’anni fa è stato rinvenuto uno degli insediamenti etruschi più importanti dell’Etruria, del VII-VI sec. a.C. La vasta area archeologica, visitabile, è un sito unico perché si tratta di un villaggio etrusco nato per controllare i giacimenti minerari delle Colline Metallifere con la presenza di laboratori artigianali e abitazioni a cui dovevano corrispondere altrettante necropoli alcune delle quali già identificate. Si visita lungo sentieri attrezzati con pannelli esplicativi che illustrano la vita degli etruschi e la lavorazione dei metalli.

www.turismomassamarittima.it

 

 

 

Massa Marittima
Massa Marittima, lago dell’Accesa

© Fabrizio Lucarini e Musei di Maremma

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