Il golf è uno sport che richiede grande precisione e capacità di concentrazione. Proprio come la cucina. Abbinarli è la sfida del particolare torneo annuale Chef in Green (www.chefingreen.it), ideato da Roberta Candus, editore e direttore di Golf&Gusto, giunto alla settima edizione. Gli chef si sfidano sul campo da golf oltre che ai fornelli. Nato per portare in campo almeno per una giornata i professionisti della grande cucina italiana, chef, ma anche sommelier e addetti alla sala, Chef in Green promuove il buon gioco e il buon cibo. La formula prevede al mattino una lezione di golf sul green, che è la parte finale del percorso di gioco caratterizzata da un manto erboso rasato all’interno del quale si trova la buca. Anche i cuochi neofiti di questo sport possono cimentarsi per poi partecipare nel pomeriggio a una competizione a coppie su 9 buche. La formula prevede che il giocatore golfista giochi sino al green dove il neofita deve mandare la pallina in buca, contrassegnata da una bandiera, nel minor numero di colpi possibile. All’ora di pranzo gli chef si sfidano in degustazioni e show cooking mentre a conclusione della giornata, dopo la premiazione, preparano a più mani la cena riservata ai soci del golf club.
Oltre a esplorare buche, bunker (che sono ostacoli rappresentati da aree sabbiose) e green, i cuochi cucinano per far scoprire piatti, ingredienti e prodotti di aziende affermate e anche di piccoli produttori, che sono tra gli sponsor dell’evento, presenti con aree di esposizione e degustazione.

Il golf è uno sport che garantisce il distanziamento, favorendo al tempo stesso i rapporti sociali, quindi Chef in Green non si è interrotto nemmeno nel 2020 nonostante la pandemia. Quest’anno in ogni caso si è passati da sette a undici tappe secondo un calendario che copre tutta l’estate. Chef in Green 2021 si è aperto il 14 giugno al Golf Resort Castello di Tolcinasco, alle porte di Milano, con molti chef habitué dei campi da golf e altri presenti per la prima volta alla manifestazione. Lo chef Antonio Bello, vincitore insieme allo chef Pedrina della gara golfistica Best putt, ha proposto una degustazione di riso in purezza e olio EVO pugliese ODO Frantoio Oleario. Ogni varietà di riso (Riso Baldo Riserva Testa, Riso Apollo integrale e classico Testa) ha le proprie peculiarità così come ogni olio ha caratteristiche diverse, che hanno determinato gli abbinamenti. Il riso Baldo è stato servito con un delicato olio di leccina, lo stesso utilizzato per l’Apollo classico. Il riso Apollo integrale, più aromatico, è stato condito con l’olio di oliva coratina, che presenta marcate note fruttate. A seguire lo show cooking dello chef Michele Cannistraro con il suo uovo alla carbonara e dello chef Ugo Vairo con i fidei di Clo, una pasta con tartufo nero e olive taggiasche. A conclusione il pansoffice con crema al gianduia e lamponi di Lorenzo Pozzi. Hanno accompagnato le degustazioni i vini di tre produttori del Movimento del vino Lombardo, Cantina Pietrasanta, Nettare dei Santi e Azienda Panizzari. Infine, Cascina Boschetto ha portato il pregiato formaggio Montebore, il salame nobile di Giarole e le meringhe con le nocciole Dop piemontesi di Cascina Rovetta.

Il torneo ha visto la sua seconda tappa il 20-21 al Golf Ca’ della Nave di Martellago (Venezia). In luglio prosegue al Golf Club Le Robinie di Solbiate Olona (Varese, il 4-5), al Golf Club Le Pinetina di Appiano Gentile (Como, l’11-12), fino al Golf Club dei Laghi di Travedona Monate (Varese, il 25-26). In agosto l’8-9 al Golf Club Lanzo d’Intelvi (Como, mentre in settembre, il 5-6 al Garlenda Golf di Albenga (Savona), il 20 al Golf Margherita di Carmagnola (Torino). Tre gli appuntamenti autunnali: il 26-27 settembre al Matilde Golf di Reggio Emilia, il 4 ottobre al Golf Club di Asolo (Treviso) e finale del circuito il 17-18 ottobre al Modena Golf & Country Club (Modena).

Ecco il calendario delle gare di quest’edizione di Chef in Green dell’unico sport in cui bisogna avere l’handicap. Funziona così: l’handicap di un giocatore viene calcolato in base ai risultati ottenuti nelle competizioni alle quali ha partecipato. Se ancora non l’avete, potete mettervi alla prova. 54 è l’handicap che viene assegnato a un giocatore dilettante alla sua prima gara. Più migliora la sua tecnica, e i suoi risultati nelle competizioni, più l’handicap viene ridotto. A ogni gara il valore viene modificato e, se il giocatore ha impiegato meno colpi rispetto a quelli assegnati, l’handicap diminuisce. Più un giocatore è bravo più l’handicap è basso e meno colpi gli sono concessi per chiudere ogni buca. Con questo sistema possono competere in modo equo giocatori alle prime armi e golfisti esperti. Le iscrizioni ai tornei, aperte solo agli iscritti alla Federazione Italiana Golf, si effettuano presso il Golf Club dove si vuole giocare.