L’improvvisatore 2. L’intervista, spettacolo di Paolo Rossi con Paolo Rossi, e i musicisti Emanuele Dell’Aquila e Alex Orciari, va in scena al milanese Teatro della Cooperativa fino al 14 gennaio prossimo. Il 31 dicembre la serata è speciale con cena in teatro alle 20.30, spettacolo alle 22 e al termine brindisi con gli artisti e quant’altro potrà improvvisare al momento l’improvvisatore per eccellenza Paolo Rossi. Già, ma lo spettacolo di cosa tratta? “L’intervista a un anarchico gentile, i suoi dei, la rivoluzione… e i cazzi suoi.”

Paolo Rossi “improvvisatore, veggente e prestigiatore”. Paolo Rossi scoppiettante. Paolo Rossi serio (nel contenuto) ed esilarante (nella forma). Il comico di lungo corso esordisce illustrando lo svolgimento della serata. Lo spettacolo durerà un’ora e venti. Signore, da quanto abbiamo iniziato? Signora, può prendere il tempo? Poi ci sarà il bis, che durerà due ore e mezza ed è l’unica cosa che abbiamo provato e preparato. Infine il dibattito. Anzi, direi, cominciamo dal dibattito. Va in scena il ribaltamento degli schemi ed entriamo tutti nello spazio della finzione scenica. Silenzio in sala, poi la prima voce domanda, nemmeno tanto timidamente. Il pubblico partecipa, risponde alla sfida, si scalda e le domande non si fanno attendere, ironiche, divertenti.

Qual è il messaggio che lo spettacolo vuole comunicare? Esilarante visto che lo spettacolo, in teoria, ancora non c’è stato, non è nemmeno iniziato. In teoria, ovviamente. E poi: voi andrete in tournée all’estero: avete intenzione di tradurre lo show? Bella domanda, dice Paolo Rossi, ma data l’accoglienza ricevuta in Italia, lo terremo com’é. Secondo lei questo è teatro surreale o irreale? Certamente irreale, noi siamo a Roma e voi a casa vostra anche se avete l’impressione di essere qui. Risate. Intanto l’avanguardia de I Virtuosi del Carso suona e l’attore friulano canta canzoni di Jannacci e non solo, e ricorda mille cose dei tempi andati, politici, sociali, personali. E i suoi maestri Dario Fo, Giorgio Strehler, Giorgio Gaber, Jannacci. Parla di tutto e di niente, ma una parola proprio non la può pronunciare: “io ero di sin…, oggi la destra e la sin…, il Cavaliere Nero che non volevo nominare, come posso fare un passo a sin…”? Improvvisa con la solita, magistrale ironia. “…io e il maestro Dell’Aquila siamo disponibili per matrimoni, funerali, battesimi e circoncisioni. C’è nessuno che si sposa?” Andate a ridere a capodanno: si sa, chi ride il primo dell’anno, ride tutto l’anno.
Teatro della Cooperativa
via Hermada 8, tel.02.6420761