L’Arsenale, Venezia © Francesca Piana
Sapete come si chiamano le piazze a Venezia, bambini? A parte piazza S. Marco, tutti gli altri sono campi perché erano coperti di erba, campielli se sono piccoli. E le vie? Calli, che deriva dal latino callis, i canali si chiamano rii, rio al singolare (tranne quelli più grandi), mentre i (sei) sestieri sono le “fettone” di torta in cui è divisa la città. I piccoli ridacchiano, ci vuole poco a far sorridere i bambini. Abbiamo scelto novembre per passare un fine settimana a Venezia perché è tra i mesi meno affollati dell’anno, pazienza se il clima può essere inclemente e l’acqua alta in piazza S. Marco, che nel caso si attraversa sulle apposite passerelle per la gioia dei piccoli. Quest’anno poi c’è un motivo in più: fino al 26 novembre si può visitare la Biennale di Arte. Andarci con i bambini? Assolutamente si, ai piccoli l’arte contemporanea parla più che ai grandi e non è mai troppo presto per allenarli alla bellezza: in mostra è la migliore espressione artistica contemporanea. E poi, gli spazi sono splendidi: i Giardini con i padiglioni realizzati dalle diverse nazioni, e l’Arsenale, dove sono i cantieri navali del Duecento dai quali uscivano le navi della Serenissima, solitamente non si può visitare. Info www.labiennale.org

Mamma, andiamo in gondola?
Arriviamo alla stazione ferroviaria di S. Lucia, saliamo sul vaporetto che naviga sul Canal Grande, che è memorabile anche per chi l’ha già visto: in mezz’ora di navigazione raggiungiamo l’Accademia, lasciamo i bagagli al nostro alloggio e decidiamo di attraversare l’omonimo ponte diretti a piazza S. Marco. Venezia si visita a piedi, su e giù dagli oltre quattrocento ponti, e in vaporetto. Mamma, ti prego, prima andiamo in gondola! Chi ci pensa a un giro in gondola anche di mezz’ora con i prezzi che ha? Invece, una possibilità c’è senza investire un patrimonio: si può salire sulle tipiche imbarcazioni della laguna che traghettano veneziani e non da una sponda all’altra del Canal Grande per meno di due euro (imbarco da S. Tomà o, dal lato opposto del canale, da S. Santa Maria della Salute). Ecco come far felici i bambini, seppure per pochi minuti.

Siete mai entrati in un orologio?
In piazza S. Marco andiamo dritti alla Torre dell’Orologio, dove abbiamo prenotato una visita guidata. L’originale costruzione del 1499 è quasi identica a com’era anche se l’orologio, un’opera d’arte, di scienza, di ingegneria realizzata dal migliore orologiaio del tempo, Zuan Carlo Raineri, è una replica settecentesca. Mentre visitiamo la stanza dei pesi, che era il salotto della casa e saliamo agli ambienti che ospitavano la cucina e il bagno, la guida racconta che la torre è stata abitata fino al 1998 dall’ultimo orologiaio attivo e dalla sua famiglia. Al quinto piano, la terrazza dei Mori offre una vista spettacolare della piazza ed è dominata dalle enormi statue bronzee dei due Mori, che battono le ore su una grande campana. Sapete che non suonano mai le ore insieme e mai all’ora esatta? Quello di destra due minuti prima, quello di sinistra due minuti dopo. I bambini sono perplessi, ma si riprendono presto. Mamma, guarda, a Venezia non c’è l’acqua! In effetti, dalla terrazza la città sembra diversa, le case addossate le une alle altre non lasciano intravedere i canali.
Informazioni e prenotazioni su www.visitmuve.it



L’arte per i bambini
La domenica abbiamo iscritto i piccoli a un laboratorio di arte per i bambini alla Collezione Peggy Guggenheim, uno dei più importanti musei in Italia di arte europea e americana del XX secolo, ospitato nel settecentesco palazzo Venier dei Leoni dove abitava la collezionista e mecenate americana Peggy Guggenheim. La terrazza Marino Marini con lo straordinario affaccio sul Canal Grande è splendida come anche la collezione. L’arte viene proposta in modo intrigante ai bambini che, dopo essere stati guidati a osservare alcune opere, sperimentano specifiche tematiche e tecniche artistiche. Informazioni e prenotazioni su www.guggenheim-venice.it (laboratori la domenica alle 15-16.30 per bambini di 4-10 anni).

Dove dormire:
Casa di Ospitalità Don Orione
In un antico convento ristrutturato, camere ampie e moderne. Ottimo rapporto qualità-prezzo. Annesso, Ristorante San Trovaso (www.ristorantesantrovaso.it).
Antica Locanda Montin
Una semplice locanda (due stelle) in un palazzo di fine Ottocento.