architettura
Rivedere Venezia in questo momento è una grande emozione. La città lagunare è bella e silenziosa come non era da decenni senza le grandi navi da crociera, che fino a un paio di mesi fa giungevano con una media di almeno due al giorno riversando orde di turisti nelle calli centrali alla ricerca di souvenir
“Qui sono cazzuti” osserva l’adolescente appena sbarcato nel Vieux Port di Marsiglia. Intende: tosti. Non ha letto nulla di Jean Claude Izzo, il più celebre scrittore marsigliese contemporaneo, scomparso prematuramente a cinquantacinque anni. Eppure, guardando le facce della gente che passeggia lungo il Porto Vecchio, ha colto con la rapidità dell’età il principale tratto
Louis Kahn a Venezia è il titolo della mostra che, fino al 20 gennaio prossimo, apre a Mendrisio la stagione espositiva del nuovo Teatro dell’architettura (http://www.arc.usi.ch/it ) dell’Università della Svizzera Italiana, progettato da Mario Botta, che è anche il direttore artistico e l’ideatore della mostra, curata da Elisabetta Barizza in collaborazione con Gabriele Neri.
Chiunque ami l’architettura e l’arte deve andare a Basilea, considerata la capitale culturale della Svizzera. Una città relativamente piccola che vanta un grande numero di musei, il primo dei quali risale al 1671, oltre a fondazioni e istituzioni culturali di qualità ed è un centro di architettura contemporanea di primaria importanza a livello internazionale. Anche
Sembra di essere a Londra, dove il biglietto d’ingresso per i musei si stacca gratuitamente, invece siamo a Milano, nella zona nord-orientale in cui, in onore della massiccia emigrazione italiana verso l’Argentina e il Perù, negli anni a cavallo di fine Ottocento, tra i toponimi troviamo corso Buenos Aires, piazza Lima, piazza Argentina. La Casa