Leggiamo il mondo dell’ultima quarantina d’anni attraverso gli occhi di persone che sono state protagoniste di ambiti diversi della cultura italiana e internazionale. Scrittori, intellettuali, attori, cantanti, registi, giornalisti, premi Nobel parlano nelle interviste e nei racconti dietro alle quinte di Persone. Protagonisti 1980-2014 (Il Canneto Editore) di Pietro Tarallo, giornalista e scrittore di lungo corso. Da Madre Teresa di Calcutta a Tina Turner, “la tigre del rock”, dal Dalai Lama a Gianni Calcagno, uno dei migliori alpinisti italiani, da Tiziano Terzani, reporter di fama internazionale, a Ohran Pamuk, scrittore turco, da Nagib Mahfuz, scrittore egiziano, fino a Margaret Wittmer che, in fuga dalla Germania nazista, si rifugiò sulla più remota delle isole Galapagos e scrisse Floreana lista de correos, uno dei 500 libri più letti tra quelli scritti da una donna. Ecco alcuni dei protagonisti delle interviste pubblicate su riviste e quotidiani tra il 1984 e il 2014. Se di qualcuno dei protagonisti sapete poco o nulla, leggete. Se di altri sapete tutto o quasi, leggete. Ogni intervista è una storia a sé: intrigante e coinvolgente.
L’ultimo grande viaggiatore
Scrittore, giornalista, naturalista e divulgatore scientifico appena scomparso, Folco Quilici, i cui numerosi e pluripremiati film hanno raccontato il rapporto tra l’uomo e il mare, fu definito da Pietro Tarallo “l’ultimo grande esploratore dei nostri tempi”. Nell’intervista gli chiese: “Come mai è strettamente legato al mare?” Quilici rispose: “Ho il mare nel mio dna. Al mare devo tutto… La mia passione per il mare è nata in Liguria.” E alla domanda: “Che consigli può dare a chi ama viaggiare?” Quilici rispose: “Parrà strano, ma secondo me è meglio prima di partire non imbottirsi la testa di libri che raccontano il luogo che si va a visitare. È meglio partire sapendo poco. Solo così si può scoprire un Paese seguendo il proprio istinto. …Il viaggio ha perso tutto il suo fascino e il suo mistero…. Forse gli unici viaggi che ha ancora senso fare sono quelli nelle grandi città del mondo, che sono rimasti i luoghi dove si può ancora scoprire qualcosa… in quanto in perenne mutamento e evoluzione.”

Appuntamenti con la storia
Una scoperta di enorme importanza storica e archeologica è stata quella della tomba di Filippo II di Macedonia, riportata alla luce il 30 agosto 1977 a Vergina dall’archeologo Manolis Andronikos con la sua équipe. Tarallo racconta: “Quando l’ho incontrato nella sua casa di Salonicco aveva appena compiuto settant’anni, continuava a lavorare tra gli scavi con lo stesso entusiasmo della sua giovinezza… Indimenticabile.” Un altro appuntamento significativo è stato quello con Jacques Le Goff, uno dei maggiori storici francesi ed europei, con un metodo originale basato sulla ricostruzione della vita materiale e quotidiana del passato, in particolare del Medioevo, che gli disse: “La storia si apprende soprattutto attraverso la conoscenza dei luoghi. La storia si materializza nello spazio… “. Altro incontro importante fu quello con Claude Lévi-Strauss, i cui studi e ricerche sul campo hanno rivoluzionato l’etnografia e l’antropologia moderne. Scrive Tarallo ricordando l’emozionante e difficile intervista all’antropologo, che parlava un francese strettissimo e non accettava l’uso del registratore: “abbiamo avuto il privilegio di incontrare nel suo studio Claude Lévi-Strauss, sempre molto restio a concedere interviste e a farsi fotografare…”
Per la pace
Intervistare persone di alta levatura morale e spirituale ha permesso a Tarallo di trasferire a noi pagine toccanti. Premio Nobel per la Pace nel 1979, in seguito proclamata beata e quindi santa, Madre Teresa di Calcutta, che a Tarallo raccontò di avere scelto l’India per compiere la propria missione in quanto sul suo immenso territorio “convivono molti e drammatici problemi… In India Dio è maggiormente vicino ai suoi figli più sventurati. Paese di antica religiosità, il sacro è profondamente radicato nel cuore e nella mente della gente…” Premio Nobel per la Pace nel 1992 a soli 33 anni Rigoberta Menchú Tum, indigena maya-quiché, leader del movimento per la difesa dei diritti umani in Guatemala, costretta a fuggire dal suo Paese, ebbe a dire a Tarallo:”Spero che grazie al mio Nobel si possa avviare un processo di pacificazione in Guatemala…, così da rendere giustizia ai 200 mila morti ammazzati, alle 75 mila vedove, ai 50 mila desaparecidos, agli oltre 100.000 esiliati, 439 esecuzioni senza processo.” Premio Nobel per la Pace nel 1989 il XIV Dalai Lama, nato in Tibet, che dal 1959 risiede in India, massima autorità spirituale del Buddhismo tibetano lamaista, intervistato rispose: “…La visione buddhista privilegia la pace, la convivenza fra i popoli, il superamento dei conflitti politici e religiosi e la salvaguardia dell’ambiente. …va abbracciata non per scelta religiosa, ma in nome dell’etica laica.”

Genova nel cuore
Voci sulla città, vicino alla quale vive lo stesso Tarallo: Genova: “…questa città respinta dalle montagne nelle braccia luminose del mare, questa città in salita, come dice Paoli, con le sue palazzate multicolori, questa città un po’ schiva, superba della sua grandezza e del suo glorioso passato, questa città che sa di terre lontane, mi ha sempre affascinato.” – racconta Alberto Lattuada, regista, sceneggiatore, produttore cinematografico, attore. E Juliette Gréco, cantante e attrice francese:”…Quelle stradine strette e contorte, punteggiate di alti e superbi palazzi, mi attiravano. Un fascino antico, ravvivato in modo intrigante dalla sua gente…” Per l’attore, scrittore, sceneggiatore e doppiatore Paolo Villaggio Genova “… rappresenta il periodo più bello della mia vita: la giovinezza. È la Sampdoria, è Boccadasse con le sue case colorate, è lo struscio in Corso Italia, è il gelato di caffè e latte, è i bagni di notte con l’acqua fosforescente sul corpo nudo delle ragazze, è il profumo inebriante del pitosforo. … E poi ci sono i Genovesi. Davvero unici. Formidabili. Non sono provinciali, ma grandi viaggiatori, si vestono all’inglese. E decisamente sono un po’ snob. Sono un poco tanto attaccati al denaro, ma pur sempre molto signori e ottimi amici…”
I 50 protagonisti
Alberto Arbasino, Alberto Lattuada, Alessandro de Maigret, Amitav Ghosh, Anita Desai, Anna Galiena, Alberto Arbasino, Alberto Lattuada, Alessandro de Maigret, Amitav Ghosh, Anita Desai, Anna Galiena, Antonio Tabucchi, Asia Argento, Claude Lévi-Strauss, Dalai Lama, Denzel Washington, Elena Sofia Ricci, Ennio Fantastichini, Folco Quilici, Francesca Neri, Freya Stark, Gianni Calcagno, Giannola Nonino, Giovanni Nuvoletti, Giuliano Montaldo, Gong Li, Jack Nicholson, Jacques Le Goff, Juliette Greco, Kevin Costner, Kim Rossi Stuart, Lhasang Tsering, Luciano De Crescenzo, Madre Teresa di Calcutta, Manolis Andronikos, Margaret Wittmer, Marhana di Udaipur, Maria Reiche, Massimo Dapporto, Monica Vitti, Nagib Mahfuz, Nek Chand, Omar Sharif, Orhan Pamuk, Paolo Villaggio, Patrizio Roversi, Pedro Almodomóvar, Philippe Noiret, Rigoberta Menchú, Sergio Castellitto, Tina Turner, Tiziano Terzani, Tom Hancks, Vittorio G. Rossi, Walter Alva: ecco i protagonisti del libro incontrati e intervistati dall’autore.
