Mostre
Chi non conosce Bansky? Chiunque si sia imbattuto in un Millennial, sarà stato introdotto a uno degli artisti di strada più celebri del mondo. Un mito, un mistero almeno fino a poco tempo fa dato che nessuno ne conosceva l’identità, che ora, forse, è stata svelata. Nessuno lo aveva mai visto in faccia, ma
Louis Kahn a Venezia è il titolo della mostra che, fino al 20 gennaio prossimo, apre a Mendrisio la stagione espositiva del nuovo Teatro dell’architettura (http://www.arc.usi.ch/it ) dell’Università della Svizzera Italiana, progettato da Mario Botta, che è anche il direttore artistico e l’ideatore della mostra, curata da Elisabetta Barizza in collaborazione con Gabriele Neri.
La mostra fotografica di Giovanna Dal Magro, Milano anni ’70. Quando pensavamo di cambiare il mondo (testi di Alberto Maria Prina), fino al 29 giugno alla Galleria Il Milione in via Maroncelli 7 a Milano, da un lato riporta indietro nel tempo a quel decennio di battaglie, ideali, speranze, passioni, denso e intenso come pochi altri.
Sembra di essere a Londra, dove il biglietto d’ingresso per i musei si stacca gratuitamente, invece siamo a Milano, nella zona nord-orientale in cui, in onore della massiccia emigrazione italiana verso l’Argentina e il Perù, negli anni a cavallo di fine Ottocento, tra i toponimi troviamo corso Buenos Aires, piazza Lima, piazza Argentina. La Casa
Una mostra dalla dimensione europea che ha per protagonista Albercht Durer nel quadro dei rapporti artistici tra Germania meridionale e Italia settentrionale tra la fine del Quattrocento e l’inizio del Cinquecento: ecco Durer e il Rinascimento a Palazzo Reale (www.palazzorealemilano.it) a Milano fino al 24 giugno. La mostra, curata dallo storico dell’arte olandese Bernard
Uno splendido rilievo marmoreo con corteo bacchico, la testa in marmo di Gaio Cesare, una statuetta di Minerva, un busto di Demostene, un oinochoe con testa di cavallo, un pregevole cammeo in corniola e onice, un anello di re Carlo di Borbone, dodici delle bellissime acqueforti di Giovanni Piranesi e del figlio Francesco, l’inedito taccuino
Andate a Città del Messico per capire Frida Kahlo. Con qualche precauzione potete girare la megalopoli e scoprire la passione per l’arte, la creatività, l’umorismo a tratti spiazzante dei messicani, il numero straordinario di librerie, gallerie d’arte e musei, il senso del tempo tanto diverso dal nostro. Ebbe a dire Frida, ed è ancora attuale:
Immaginatevi di vedere una mostra molto interessante con una quarantina di opere di artisti contemporanei, per la precisione 41. Immaginatevi che sotto a ogni opera, oltre al nome dell’artista e al titolo del lavoro, ci sia un verso poetico. Immaginatevi che a 41 artisti sia stato chiesto di scegliere un verso della poesia di Guillaume
Le photograph Sescau, litografia, manifesto, collezione privata A Palazzo Reale a Milano fino al 18 febbraio la grande esposizione monografica Il mondo fuggevole di Toulouse-Lautrec a cura di Daniéle Devynck e Claudia Beltramo Ceppi Zevi. Sono oltre 200 le opere in mostra, che interessano l’intero iter artistico del pittore, provenienti da importanti musei e collezioni