Casa Museo Paolo e Carolina Zani

È la realizzazione di un sogno la Casa-museo della Fondazione Paolo e Carolina Zani appena aperta a Cellatica, a nemmeno otto chilometri da Brescia. Defilata, dissimulata, insospettabile dall’esterno, è una vera sorpresa, un tripudio di opere d’arte e oggetti preziosi. Imprenditore illuminato, Paolo Zani era un collezionista autodidatta con un grande istinto per l’arte e un gusto sopraffino per l’arredo, che gli ha consentito di disporre le meraviglie che aveva acquisito nell’arco di trent’anni in modo armonioso senza l’assistenza di esperti consulenti. Ecco una collezione straordinaria ora accessibile al pubblico.

 

La villa privata

 

Paolo Zani era una persona riservata e la sua casa era un luogo privato e intimo nel quale abitava e non invitava, la dimora preclusa a ogni mondanità a tutela della privacy degli abitanti. Fino all’ultimo giorno della sua vita Paolo Zani aveva tenuto la sua superlativa collezione lontana da tutti lasciando però la precisa volontà testamentaria di aprirla al pubblico appena lui se ne fosse andato. “Io non ci sarò” – il giorno dell’inaugurazione, aveva scritto nell’introduzione al volume Abitare l’arte. Casa Museo Paolo e Carolina Zani (Electa, febbraio 2020) – “sono meglio rappresentato dalle opere che ho amato e riunito in questa casa.” Aperta al pubblico il 5 febbraio scorso, giorno in cui la figlia Carolina avrebbe compiuto trent’anni, la Casa Museo è un omaggio a Carolina, scomparsa a soli ventisette anni.

 

La Casa-museo pubblica

 

La villa, realizzata dall’architetto Bruno Fedrigolli nel 1976, si ispira al modello della domus romana. Oggi la Casa-museo per volontà del collezionista non ha un ordinamento museale, bensì mantiene l’atmosfera di una casa privata orchestrata secondo il gusto sfarzoso e le scelte estetiche ben definite di Paolo Zani, che aveva scelto il Settecento come epoca prediletta da abitare. La collezione non ha un particolare legame con il territorio bresciano, si tratta piuttosto di una raccolta con uno spirito internazionale. Quasi tutti i pezzi provengono dall’estero e la maggior parte è stata acquisita in aste, spesso le opere ambite rincorse per anni in giro per il mondo. Sculture, dipinti, arredi e oggetti d’arte applicata, sono oltre 800 le opere disposte in undici ambienti circondati dal meraviglioso giardino all’italiana ideato dallo stesso Zani con specie arboree rare, sculture, fontane e un ninfeo.

 

 

Casa Museo Paolo e Carolina Zani
Casa Museo Paolo e Carolina Zani

 

 

Vivere l’arte

 

L’arte da vivere quotidianamente, senza vetrine, senza barriere, per il godimento estetico nel rispetto delle necessità abitative quotidiane: era questa la filosofia di Paolo Zani. E tuttavia niente, assolutamente niente, di consueto in casa. La preziosità delle opere e degli arredi, la selezione eccellente dei dipinti, la teatralità della disposizione conducono in un mondo lussuoso e quasi irreale, inimmaginabile dall’esterno, da quella via Fantasina a Cellatica, paesino di nemmeno cinquemila abitanti in provincia di Brescia. Scriveva Paolo Zani: “Ho dovuto spesso coniugare la mia istintiva attrazione per un’opera d’arte con le esigenze della casa: le altezze dei suoi soffitti, le vetrate e gli spazi, non propriamente quelli di un palazzo. Le specchiere, così raffinate, nascevano indubbiamente per due consolle. Così, rispettandole, mi sono ritrovato ad immaginarle diverse, in uno spazio con prospettive nuove, collocate in modo armonioso che compiacesse il mio sguardo.” Zani si riferiva alla splendida “Coppia di specchiere” francesi del ’700, dorate e intagliate, utilizzate come porta per il bagno padronale.

 

 

La passione per il Settecento

 

Non era influenzato dalle mode il collezionista Zani e piuttosto che incanalarsi nella tendenza prevalente di raccogliere arte contemporanea, seguiva unicamente il proprio gusto. L’epoca più amata da Paolo Zani era il Settecento ed è l’arte barocca veneziana, romana e francese che fa la parte del leone della collezione. Amava moltissimo i vedutisti veneziani, che sono distribuiti in vari ambienti della dimora di Cellatica. Nella Sala da pranzo sono due cassettoni del 1789, capolavori dell’ebanista Giuseppe Maggiolini con tarsie di Andrea Appiani. Nel grande salone centrale, incorniciato da due colonne in marmo, la parete meridionale è ricoperta da un paravento laccato e dorato di manifattura cinese con al centro Venere nella fucina di Vulcano, olio di François Boucher e bottega. Ai due estremi sono due sculture lignee dorate del genovese Filippo Parodi del 1666-70. Nella parete settentrionale quattro tele con vedute veneziane di Francesco Guardi e Bernardo Bellotto. Nella sala anche due dipinti di Giovan Battista Tiepolo, Bacco e Arianna e Ritratto di un uomo anziano, e porcellane cinesi secondo il gusto delle corti europee del XVIII secolo.

 

 

Casa Museo Paolo e Carolina Zani
Casa Museo Paolo e Carolina Zani

 

 

La collezione

 

Pregevoli arredi barocchi e rococò principalmente francesi e veneziani e straordinari oggetti di arte applicata dei secoli XVII-XVIII. Due dipinti di Giovan Battista Tiepolo, otto di Pietro Longhi, con scene di vita quotidiana della nobiltà veneziana di metà Settecento, poi Canaletto, Guardi, Bellotto, Boucher, sculture del genovese Filippo Parodi e romane dei Della Porta. E ancora: antiche porcellane cinesi, fiorentine e napoletane, sculture, avori e una collezione di coralli trapanesi del Seicento nel salone centrale. Al centro della casa nell’atrio centrale è l’impluvium con opere distribuite intorno quali due busti in marmo di manifattura romana come di manifattura romana è il cinquecentesco Piano di tavolo a intarsio di marmi e pietre policrome, della fine del XVI secolo, che è uno dei capolavori di arte applicata della collezione, intarsiato con pietre preziose. Ante di un paravento cinese laccato del XVII secolo definiscono il guardaroba. Nella camera da letto, introdotta da una porta veneziana a due battenti, la grande tela di Pietro Longhi che rappresenta il Ridotto, la sala da gioco aperta durante il Carnevale. Veneziane nella camera da letto anche le due credenze verde acqua usate da Paolo Zani come comodini secondo il manifesto intento di instaurare legami tra le opere e gli spazi del quotidiano.

 

 

Casa Museo Paolo e Carolina Zani
La collezione di coralli trapanesi del Seicento

 

 

La storia delle opere

 

La storia delle opere, e della formazione della collezione con pezzi provenienti da collezioni di tutto il mondo, è un capitolo avvincente della visita che, guidata, propone un racconto affascinante. Numerose delle opere erano state esposte in passato in prestigiose sedi internazionali, dalla Royal Accademy di Londra alla Frick Collection di New York. Mobili e oggetti della Casa-museo erano appartenuti a collezionisti quali la scultura in porcellana turchese di epoca Xangxi (1622-1772) di Henri de Rothschild e la commode in ebano e lacche nere giapponesi che era stata del IV duca di Westminster. Oppure provenivano da residenze aristocratiche quali il fiorentino Palazzo Corsini o la Wentworth House, in Inghilterra, dove si trovava il tavolo con piano ottagonale in commesso marmoreo riportato in Italia da Paolo Zani. Le due grandi vedute di Canaletto, Il molo del bacino di San Marco e la Piazzetta di Venezia, erano appartenute, dopo alcune vicissitudini, rispettivamente all’ultimo scià di Persia e a Carlo Ponti e Sophia Loren. La Veduta di Villa Loredan a Paese, capolavoro di Francesco Guardi disposto sopra al camino nel salone centrale, era parte di una serie commissionata all’artista dal noto collezionista inglese John Strange e opere dello stesso ciclo si trovano al Metropolitan Museum di New York, alla National Gallery di Londra, all’Art Institute di Chicago. Storie eccezionali di opere eccezionali che l’istinto di Paolo Zani riuscì a portare a casa.

 

 

L’incredibile acquisizione del Tavolo ottagonale

 

Scriveva Paolo Zani in riferimento al Tavolo con piano ottagonale in pietre dure, opera tra le più alte realizzate nella Galleria dei Lavori di Firenze fra la fine del Seicento e l’inizio del Settecento: “Capire che era un oggetto unico è stato facile durante l’asta, ma possederlo non è stato solo il coraggio di rilanciare più in alto. Ho atteso che il governo inglese si avvalesse del diritto di manifestare il proprio interesse verso un tavolo storico ma furono le bombe scoppiate nella metropolitana di Londra nel luglio del 2005 che decretarono la pragmatica scelta britannica di dirottare più consistenti fondi per un piano antiterrorismo. Fu così che il possesso di un tavolo, seppur straordinario, perse fatalmente, per loro, la priorità facendolo arrivare nella mia sala.”

 

 

 

Casa Museo Paolo e Carolina Zani
Giovan Battista Tiepolo, Bacco e Arianna

 

 

Casa-museo della Fondazione Paolo e Carolina Zani

via Fantasina a Cellatica

tel. 030.2520479

www.fondazionezani.com

Orari di visita: mar-ven ore 9-13, sab-dom 10-17

Accesso solo con visita guidata, su prenotazione.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.