Fino al 18 dicembre al Teatro Martinitt di Milano, zona Lambrate, quartiere dell’Ortica, va in scena Roma banco 24 di Gabriella Silvestri, con Gabriella Silvestri e Valentina Marziali, regia di Federico Vigorito.
Un modo quasi poetico di parlare di un tema pesante: la violenza sulle donne. Senza fronzoli, neanche una parola che non sia necessaria. Lo spettacolo non prende nemmeno un minuto in più della durata giusta, scorre veloce come se la materia non fosse così seria. Pare molto meno lungo di quello che è e alla fine viene da stupirsi che sia già finito. Scorre grazie ai dialoghi perfetti, all’autoironia delle due bravissime attrici nei panni della madre e della figlia, al coinvolgimento che invade lo spettatore.

La madre che ha avuto una brutta vita da piccola e ha dovuto andarsene giovanissima di casa a fare la vita abbandonandola in seguito per essere madre. La figlia che sente sulla pelle il peso del passato della madre e non riesce a lasciarsi andare all’intimità con il fidanzato. Il legame complicato ma forte tra le due donne. Calato nel quotidiano della periferia romana, ma anche della periferia della vita, invita a guardare sotto altre prospettiva il tema della violenza sulle donne. Ci sono tanti tipi di violenza. L’idea creativa di inquadrarla non nei corpi straziati da percosse e fendenti, ma nella forma meno eclatante seppure non meno grave della violenza quotidiana, costante, invalidante. Profonda ferita nella vita.

La madre così dolce, che si aggrappa all’amore per la figlia pur rinfacciandole di essere al mondo, buttandole addosso i sacrifici fatti per farla vivere meglio di come abbia vissuto lei. La madre che vuole festeggiare il compleanno della figlia, in ogni modo. Al tempo stesso la madre così cruda nei confronti della figlia diciassettenne alla quale ha sempre detto tutto, non risparmiandole nemmeno i dettagli della vita che faceva. La figlia che non vuole saperne di più. La figlia che si interroga e interroga la madre sul padre che l’ha abbandonata senza mai cercarla. Una ferita che non si richiude. La madre che ha voluto tenere la figlia, nonostante tutto, nonostante tutti. La figlia che non riesce ad avere una vita per la paura di ripercorrere la strada della madre. Scritto da una donna, interpretato da due donne, sulle donne ma rivolto a tutti, in primis agli uomini che vogliono vedere, è uno spettacolo intenso e al tempo stesso piacevole.

Mai da sole
La sera della prima Gabriella Silvestri, a sipario calato, dice che è difficile interrompere la ripetizione nelle vicende di violenza, che spesso passano da una generazione all’altra. Bisogna farsi aiutate, si può farcela. Chiedere aiuto è importante. In teatro si presenta il centro antiviolenza “Mai da sole”, tel. 02.21786390
Teatro/Cinema Martinitt
Via Pitteri 58, Milano – Tel. 02 36.58.00.10 www.teatromartinitt.it
Spettacolo alle ore 21 da martedì a sabato fino al 18 dicembre.
Parcheggio interno gratuito.