A Roma si deve andare (almeno) tre volte nella vita: da bambini, da innamorati e nella maturità per rivedere la Città Eterna scoprendone nuove prospettive. Ci possono essere altre occasioni, magari copiose, professionali, intellettuali, razionali, ma tre sono le volte del cuore. Chi ha avuto fortuna, ci è stato per la prima volta da bambino quando i Romani sono un mito, reso carne viva nella Città Eterna, i maschi si vedono legionari e portano inconsapevolmente con sé i primi studi. La seconda volta, se si è favoriti dalla sorte, è quella dell’amore che Roma incornicia alla perfezione, nelle sue strepitose piazze, nella sua sensualità artistica, nella gastronomia godereccia. L’innamorato non nota le magagne, ma percepisce con i sensi la bellezza esuberante. La terza volta è il ritorno, presi dalla nostalgia nella maturità della vita, quando di Roma si sa cosa evitare per riemergerne ancora una volta sedotti. Ecco alcuni spunti, che non pretendono di esaurire le inesauribili possibilità di visita della capitale d’Italia.
Con i bambini
Ostia antica
La visita dell’area archeologica alle porte della capitale è l’ideale introduzione alla Roma antica, che permette di visualizzare come vivevano gli antichi Romani. Alla foce del Tevere, Ostia prende il nome da ostium, bocca del fiume. Immersa tra i pini marittimi, l’area di scavi è molto estesa e facilmente leggibile grazie al consistente numero di strutture in ottimo stato di conservazione. Documentata almeno dagli inizi del IV sec. a.C. come castrum, ovvero cittadella fortificata, conobbe una ragguardevole espansione all’inizio nel II sec. a.C. quando aveva acquisito rilievo commerciale per l’approvvigionamento di Roma. Poco frequentata dagli italiani (parecchio dagli stranieri) nonostante la sua straordinaria ricchezza archeologica, Ostia antica è bellissima.
Raggiungibile in una trentina di minuti con i trenini in partenza dalla stazione metropolitana di Piramide.
Un insediamento romano ben conservato
Come per tutti gli insediamenti romani, il sito è definito dal cardo e dal decumano, le strade che si tagliano ortogonalmente, da nord a sud la prima, da est a ovest la seconda. Si apprezzano il nucleo antico del castrum, il foro e il tempio principale della città dedicato alla triade capitolina (Capitolium), ma anche santuari ed edifici pubblici, numerosissime botteghe, magazzini (horrea) per lo stoccaggio delle merci e laboratori artigianali. I condomini degli antichi Romani si chiamavano insula, edificio a più piani con gli alloggi meno pregiati ai piani alti. La domus invece era la residenza privata delle famiglie benestanti con atrio e giardino. Ci sono diversi complessi termali decorati da mosaici, fontane, la caserma dei vigili del fuoco (Vigiles), il teatro, il mercato della carne (macellum), la fullonica dove si lavavano e tingevano i tessuti, il thermopolium, osteria del III sec., restaurata. Molto interessanti le visite guidate (www.romaelazioperte.it 3383435907- 06 45477882).
L’area archeologica di Ostia antica
L’Anfiteatro Flavio
Al Colosseo i bambini vanno portati, meglio se con una visita guidata e prenotata, che consente di saltare la fila. Il nome di Anfiteatro Flavio deriva dal primo imperatore della dinastia dei Flavi, che fece edificare per i divertimenti pubblici il più grande anfiteatro del mondo romano. Vi si svolgevano i duelli tra gladiatori, le corse, le naumachie (combattimenti navali) cui si aggiunsero i combattimenti tra uomini e animali feroci. Molto interessanti le visite che conducono (anche) agli spazi ipogei e al terzo anello, straordinario punto di vista dall’alto dell’intera cavea e dell’area del Foro romano e del Palatino (ai quali si accede con lo stesso biglietto). Per info e prenotazioni: tel. 06.39967700, www.coopculture.it
Il Foro Romano
Cuore della vita politica e civile di Roma antica, che ebbe la sistemazione definitiva sotto Cesare e Augusto, il Foro Romano è percorso dalla Via Sacra lungo la quale sfilavano i cortei dei generali vincitori delle campagne militari. Il tempio di Vespasiano e Tito, il Tempio di Saturno, il Tempio di Antonino e Faustina, il bellissimo Tempio di Castore e Polluce, l’Arco di trionfo di Settimio Severo, l’Arco di trionfo di Tito, la Basilica Giulia, la Basilica di Massenzio e Costantino, la Casa delle Vestali, sono moltissimi gli edifici degni di nota. Camminare in mezzo ai resti monumentali è emozionante anche senza pretendere di identificare tutte le strutture. Da non perdere, a Roma per la prima volta nella vita, la grandiosa la veduta del Foro romano che si gode dalla terrazza del Campidoglio.


Le catacombe
Le principali catacombe della città si trovano lungo l’Appia Antica, fiancheggiata dai pini marittimi. Merita visitare una delle catacombe, in particolare quelle di S. Sebastiano (visite guidate per famiglie, www.romaelazioperte.it, 3383435907). Il percorso ipogeo tra gallerie, cubicoli e loculi è affascinante anche per i piccoli. Di domenica l’area del Parco dell’Appia Antica è chiusa al traffico privato e raggiungibile in autobus dal Circo Massimo.
Con gli adolescenti
Se i bambini sono diventati adolescenti, bisogna ingegnarsi perché i ragazzi sono poco propensi a camminare a lungo. Partecipare a un itinerario guidato a bordo di un segway è un modo più divertente per i teens di coprire le distanze. Facilissimo da pilotare (a partire dai 16 anni), il segway è il primo mezzo di trasporto personale auto bilanciato, che viaggia nelle aree pedonali e ciclabili (fino a 12 km orari) o sul marciapiede (sotto i 6 km orari). È speciale in quanto è il corpo che comanda, anche se pochi lo sanno. Basta una lieve flessione del corpo in avanti o indietro e il gioco è fatto. Meglio di sera quando il traffico, anche pedonale, è meno intenso. Il percorso turistico più affascinante è quello della Roma barocca by night che esplora le più belle piazze urbane con un accompagnatore che fa da guida.
Italy Segway www.fattiretours.com tel. 06.69797781

Innamorati a Roma
A chi è innamorato, a Roma serve poco, forse solo qualche dritta minimalista come quelle che possono essere utili a chi intende ripulire la casa dalle cose inutili. Se uno dei due innamorati ha immaginato un programma denso di visite, eliminate senza pietà: meglio vedere bene poco (si fa per dire, già che a Roma è sempre tanto data la densità monumentale). Segnaliamo alcuni luoghi particolarmente suggestivi, tralasciandone altri, anche bellissimi ma troppo affollati, e i musei, che sono un mondo a sé.
Sotto alla fontana di Trevi
Se alla fontana di Trevi è meglio andare di notte o alle sette di mattina per avvicinarla senza fare a gomitate, in qualsiasi momento della giornata si può visitare sotto alla fontana di Trevi l’area archeologica sotterranea. Affascinante e poco conosciuta, Vicus Caprarius, la Città dell’Acqua (www,vicuscaprarius.com visite guidate su prenotazione 3397786192) conduce a toccare con mano la millenaria stratificazione di Roma.
Il colle del Palatino
È uno dei luoghi più suggestivi della Roma antica che offre scorci mozzafiato del più celebre monumento di Roma, il Colosseo. Luogo di origine della Città Eterna dove secondo la tradizione il fiume Tevere in piena depose la culla di Romolo e Remo custodisce, tra splendidi pini marittimi, dimore aristocratiche quali la Casa di Augusto, residenza dell’imperatore, e la Casa dell’imperatrice Livia. Bellissime vedute del Foro Romano dagli Orti Farnesiani, giardini all’italiana di grande fascino.
Le terme di Caracalla
Monumentale e affascinante esempio di terme romane di epoca imperiale, ancora in ottimo stato di conservazione, tra i pini marittimi. Edificate dall’imperatore Antonino Caracalla nel 212, erano all’epoca le più grandi terme di Roma, in seguito superate in dimensioni dalle Terme di Diocleziano. Come era usuale negli impianti termali romani, si trovano i tradizionali frigidarium, tepidarium, calidarium e natatio oltre a palestre, bagni turchi e anche biblioteche e sale per conferenze. L’interno degli edifici era riccamente decorato da centinaia di statue e gruppi scultorei, mosaici e stucchi oltre ai marmi policromi, al porfido e al sontuoso marmo bianco che rivestiva pavimenti e cornici. Ecco un luogo anticamente dedicato alla cura del corpo, ma anche al passeggio e allo studio, che tuttora è un’isola di pace ai margini della frenetica vita cittadina.
Per info e prenotazioni: tel. 06.39967700 www.coopculture.it
Il ritorno nella Città Eterna
Chi torna a Roma dopo averla visitata più volte nel corso degli anni, può andare a due passi dalla Stazione Termini nei quartieri di Monti ed Esquilino, di antichissima memoria. Vi si trovano resti archeologici romani e chiese paleocristiane ornate da mosaici cristiani tra i più antichi a Roma. L’Esquilino con i suoi sessantacinque metri di altezza è il più elevato e ampio dei sette colli romani. Nella sua parte occidentale era la Suburra, area esterna al primo insediamento sul Palatino, che fu tra i luoghi più popolosi e malfamati dell’urbe antica, la “periferia”, oggi centro storico. Tra botteghe e parlate di tutto il mondo, l’Esquilino è il quartiere urbano multietnico per eccellenza, riqualificato negli ultimi decenni. In pochi rioni urbani l’intreccio tra antico e moderno è tanto evidente e affascinante.
Piazza Vittorio
Circondata da portici di gusto torinese, la piazza è dedicata a Vittorio Emanuele II. Venne realizzata a fine Ottocento quando furono sventrate aree di ville e giardini per destinare nuovi quartieri residenziali ai burocrati della nuova capitale del Regno d’Italia. Cuore del quartiere Esquilino, è la più grande piazza di Roma, un bazar multietnico che conserva al tempo stesso la genuina connotazione popolare romana. Prende il nome dalla piazza l’Orchestra di Piazza Vittorio (https://www.orchestrapiazzavittorio.it/), un’orchestra multietnica che promuove repertori tradizionali delle diverse comunità e musiche originali.
La basilica di Santa Maria Maggiore
Nel punto più elevato dell’Esquilino, la basilica di Santa Maria Maggiore è legata secondo la tradizione alla miracolosa nevicata sul colle il 5 agosto 356. Edificato da Sisto III e più volte rifatto il luogo di culto, visitatatissima dai pellegrini, ha un interno spettacolare e la dimensione ampia della basilica del V sec. Nella navata centrale, bellissimi mosaici del V secolo ispirati all’Antico Testamento e, coevi, quelli nell’arco trionfale. Splendido il soffitto a cassettoni dorati che sarebbe stato realizzato con il primo oro portato in Spagna dall’America e donato a papa Alessandro VI da Ferdinando d’Aragona e Isabella di Castiglia.
La chiesa di Santa Pudenziana
Nelle immediate vicinanze di Santa Maria Maggiore, in via Urbana è la chiesa di Santa Pudenziana. Dedicata a una delle figlie del senatore Pudente, la cui conversione al cristianesimo sarebbe stata opera dall’apostolo Pietro, risale alla fine del IV secolo. All’interno è uno splendido mosaico della fine del IV secolo nel catino absidale sopra all’altare, interessante per il persistere nella decorazione musiva di elementi caratteristici dell’arte romana. Cristo Giudice vi è raffigurato in modo plastico come se fosse un imperatore, le ombre sulle vesti appaiono come nella classicità così come il gusto per i colori vivaci e il senso del movimento. Intorno gli edifici si presentano quali erano all’epoca della Roma imperiale.

La chiesa di Santa Prassede
In via S. Prassede si trova l’omonima chiesa, preceduta da un cortile, defilata e bellissima. Dedicata alla figlia del senatore Pudente, Prassede, sorge sul luogo di culto della fine del V sec. che nel IX secolo acquisì la forma basilicale a tre navate. Splendidi i mosaici del IX sec. su fondo oro. Nell’arco trionfale è Gesù tra le mura della Gerusalemme celeste con angeli, apostoli e profeti biblici. Nel mosaico absidale al centro Cristo benedicente con sopra la mano di Dio, ai lati S. Paolo e S. Pietro che presentano rispettivamente Santa Prassede e Santa Pudenziana, sotto Gerusalemme e Betlemme. Di grande suggestione lungo la navata destra il sacello di S. Zenone, decorato da splendidi mosaici a fondo oro, la più importante testimonianza dell’arte bizantina conservatasi a Roma.
Informazioni turistiche
Tel. 060608
